LeakerLocker si potrebbe diffondere nei prossimi giorni anche attraverso le conversazioni di Whatsapp, infatti, sono arrivate le prime segnalazioni di utenti che vengono invitati a scaricare app malevole che contengono il fastidioso malware in grado di criptare i dati contenuti nel proprio smartphone. Il nostro consiglio è quello di non aprire link esterni come abbiamo descritto nella relativa guida.
I LeakerLocker a differenza dei ransomware sono ancora più insidiosi. Una volta che sono entrati dentro al dispositivo, minacciano il proprietario di inviare tutte le informazioni raccolte, comprese immagini e conversazioni personali, all’intera lista di contatti, nel caso in cui il pagamento di 50 dollari non avvenga entro 72 ore, violando inevitabilmente la privacy.
Si tratta quindi di una vera e propria estorsione, nota anche come doxxing. Secondo alcune indiscrezioni questo codice infetto era situato nelle app Wallpapers Blur HD e Booster & Cleaner Pro, scaricate migliaia di volte dallo store Google, ma fortunatamente rimosse dall’azienda McAfee. Quest’ultima consiglia di non pagare mai nessun riscatto, in quanto, non c’è nessuna garanzia che i dati vengano restituiti e cancellati dal server.