Quattro milioni di euro per cambiare faccia al camping Romagna, l’ex Fontanelle, già nell’estate 2018. «Anche senza giunta non siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo un progetto che intendiamo condividere con la futura amministrazione appena si insedierà, per poter avere le autorizzazioni già in autunno e dare il via alla riqualificazione del camping Romagna entro la prossima estate».
Francesco Giondi consigliere delegato del gruppo Club del sole spinge sull’acceleratore per evitare un’altra stagione a dir poco difficile come quella che si è prospettata al gruppo quest’anno. Prima l’apertura, poi la chiusura imposta dall’amministrazione, infine la riapertura ma con potenzialità ridotte e una battaglia legale in atto con il Comune. Troppe carte, troppi avvocati per chi, invece, vuole investire pesantemente per cambiare faccia alla zona dei camping. «Il nostro obiettivo è investire 10 milioni di euro – riprende Adriano d’Andrea Ricchi, per il gruppo -.
Da subito vorremmo investirne 4 per il Romagna. L’idea e cambiare totalmente, diminuire le cubature esistenti soprattutto lato mare, creare una grande piazza di accesso al camping, spostare lato ferrovia i parcheggi, realizzare una zona centrale con piscine modello laguna per un totale di 1.200 metri quadrati di specchi d’acqua sul modello di quelli realizzati nelle nostre strutture».
Quest’anno il Club del sole ha investito 12,7 milioni nelle proprie strutture. Nel camping a Orbetello, in zona vincolata perché nel parco della Maremma, sono spuntati piscina, idromassaggi e servizi che si integrano nel verde. In questo caso come in altri sono sempre arrivati, confessano, i nullaosta dalla Soprintendenza. «Il progetto prevede anche spazi per lo sport con quattro campi polivalenti, e il safari Village, una zona dove porteremo le nostre tende, un concetto all’estero molto ricercato, sono strutture a uno o a due piani, ma non fisse. Gli stranieri amano questa soluzione ed infatti noi puntiamo a un mercato straniero per potenziare l’attuale area del camping Romagna composta da 6 ettari più quattro inutilizzati ad oggi, ed arrivare a 500mila presenze turistiche annue, quando oggi i quattro camping superano le 600mila». Un progetto ambizioso, «ma fattibile nell’arco di sei mesi con le autorizzazioni in mano. Lo diciamo per l’esperienza accumulata nelle altre strutture» i 13 camping che realizzano oltre 2 milioni di presenze di cui il 40 per cento parla straniero. «Riccione e un’opportunità per noi, e quanto intendiamo realizzare e un’opportunità per la città – riprende Giondi -. Ci auguriamo che chiunque dei due candidati verrà eletto sia possibile confrontarsi da subito sull’idea progettuale che abbiamo realizzato, così da completare l’intervento già per l’estate 2018».
Andrea Oliva, Il Resto del Carlino