La 45enne sequestrata è preoccupata per i figli per i quali ha già annunciato che chiederà clemenza ai giudici, insomma li ha già perdonati. La vicenda è quella nota: solo la professionalità dei carabinieri di Riccione ha evitato che la situazione potesse ulteriormente degenerare. Emergono altri dettagli sul rapimento lampo sventato dai militari. Protagonisti, lo ricordiamo, un uomo appeso allo sportello dell’auto – che ha messo ovviamente in allarme le forze dell’ordine – ovvero un keniota, di 34 anni che è l’attuale compagno della donna, 45 rapita. Poi ci sono i due giovani figli di questa, mentre l’autista è un dipendente dell’azienda familiare. Gli ultimi tre sono venuti a riprendersi l’imprenditrice in questione, scappata a Rimini con il nuovo fidanzato, portandosi via, oltre a un bel po’ di soldi che sembra abbia speso a piene mani, anche le società di cui risulta intestataria. A mettere i figli sulle tracce della madre un conto non pagato in albergo: l’albergatore avendo infatti i documenti, aveva chiamato l’azienda, parlando con i familiari di lei, per richiedere il pagamento di quanto dovuto. Così i rapitori, che avevano già tentato qualche tempo prima di riportarla a casa con la forza, si erano precipitati in Riviera, prelevandola nella hall del secondo hotel dove i fidanzati avevano preso alloggio. Insomma una storia di soldi che per fortuna non potremo mai sapere come sarebbe finita senza l’operazione lampo dei carabinieri riccionesi. Figli e dipendente sono stati arrestati per sequestro di persona aggravato in concorso.
