Lavorava in un noto ristorante del lungomare come aiuto cuoco e lavapiatti, oltre ad aver collaborato in un’attività di Riccione. Era un bravo ragazzo, non legato allo spaccio. Per questo è ancora più ricca di tinte gialle la vicenda della morte di Makha Niang, 27enne senegalese, trovato ucciso nella notte tra martedì e mercoledì sul Lungofiume degli artisti a Rimini, in via Coletti, con una ferita alla testa, una perdita di sangue alla bocca e all’orecchio e una frattura alla gamba. La Procura indaga per omicidio.
