Non si placa la bufera sulle nuove strisce blu, comparse nella zona mare di Riccione. Il comandante della Polizia municipale Pierpaolo Marullo conferma che «ogni scelta assunta dal commissario parte dalla precedente amministrazione». Intanto l’ex sindaco Renata Tosi punta il dito sul commissario prefettizio in carica.
«Da quando si è insediato, il commissario porta avanti le decioni assunte dalla precedente amministrazione comunale – insiste il comandante Marullo – per esempio il bilancio è stato fatto dal commissario. Il commissario l’ha approvato in base alle scelte fatte dall’amministrazione precedente. Io non posso sapere i nomi, perché la giunta è un organo collegiale, cioè tutte le decisioni si prendono insieme. Ribadisco: posso dire solo che parte tutto parte dall’amministrazione precedente. Questa è la verità». Quando per l’esattezza sia maturata la scelta Marullo non sa dirlo: «Se n’è sicuramente parlato mentre si stava predisponendo il bilancio 2017», dichiara. Per conoscere il numero esatto di posti auto bisognerà attendere l’apposita ordinanza che stabilirà anche se gli stalli saranno a pagamento solo d’estate o anche d’inverno. A quando il provvedimento? «Dobbiamo ancora acquistare parcometri e cartelli, per cui passerà un po di tempo», risponde il comandante.
Anche Renata Tosi è tornata sul tema in occasione della conferenza stampa di presentazione della lista della Lega Nord: «Non ho deliberato le strisce blu, non ce n’era la necessità, perché il Comune ha un milione e mezzo di risorse fresche che possono essere utilizzate nel 2017, non capisco il motivo della scelta del commissario. Voglio solo ricordare che l’assessore competente era Tirincanti, che abbia deciso lui? Sono basita». La Confcommercio intanto per voce del presidente Stefano Giovanetti chiede di rivedere il provvedimento, che «danneggia fortemente il piccolo commercio». E sbotta: «E’ un intervento molto impattante e azzardato, perché adesso se non paghi, non ti fermi, sarebbe stato meglio applicare il disco orario. Subiranno danni molto negativi bar, tabacchi, edicole, negozi, farmacie. Per un caffe che costa un euro, non se ne può spendere uno e mezzo per posteggiare. Il Comune non può far cassa su piccole attività già in sofferenza, che vanno piuttosto incentivate. Questa scelta andava discussa, non si opera così nell’interesse della comunità. Visto che l’ordinanza è da fare, si blocchi provvedimento, ci sia quota di posti a disco orario».
Nives Concolino, Il Resto del Carlino
Foto: Il Resto del Carlino