Alla luce di quanto affermato da ARPAE Rimini nel comunicato stampa del 12/05/2017, riteniamo doveroso fare chiarezza in merito al seguente passaggio: “La posizione dell’Agenzia in merito alla compatibilità delle attività all´interno dell’Area e alla validità delle Autorizzazioni ambientali è pubblica ed è stata comunicata nel maggio 2016 al Presidente del Comitato d’Area Cerasolo-Ausa, al Comune di Coriano, alla Procura della Repubblica e al Corpo forestale dello Stato, nonché in occasione di successivi incontri pubblici.”
La posizione di cui si fa menzione ci lascia MOLTO ma MOLTO perplessi, perché all’interno della risposta di cui si fa menzione, ARPAE afferma quanto segue: “gli stabilimenti in cui si svolge l’attività, già autorizzata,preesistono legittimamente alle delibere annullate in quanto negli anni compatibili urbanisticamente e territorialmente (sulla base di PRG e PTCP vigenti) anche in virtù e per effetto diretto di favorevoli e numerosi pareri e risultanze espresse”. Come in tutte le faccende giudiziarie è sempre bene fare chiarezza!
Il comitato d’Area di Cerasolo e Cerasolo Ausa sin dal 1993 ha guardato oltre allaalla mera problematica della “puzza”, cercando di entrare nel cuore del problema della vicenda. Fin da subito fu chiaro che il vero problema risiedeva nelle autorizzazioni urbanistiche che venivano rilasciate in maniera del tutto illegittima e poco chiara.
Questi, che in principio erano solo sospetti hanno trovato la loro veridicità, prima, con la sentenza del TAR e inseguito con il consiglio di Stato, che obbliga l’ufficio che rilascia le A.I.A. ( la stessa ARPAE) a revocare la suddetta autorizzazione integrata ambientale, in quanto, a differenza di ciò sostiene l’ente regionale, tali sentenze hanno effetto, non solo sull’area oggetto di indagine (variante via Ausella) ma anche sull’attività di rifiuti pericolosi in via Rovereta.
Un anno fa circa, il Comitato ha sollecitato diverse volte (vedesi allegato) ARPAE ad adempiere a quanto stabilito dalla giustizia amministrativa, ma di fatto ARPAE non risponde, interpretando MOLTO ma MOLTO soggettivamente quello che i tribunali hanno stabilito INEQUIVOCABILMENTE. Tra l’altro, quando si fa menzione (nella parte di risposta citata) dei: “numerosi pareri e risultanze espresse”, tale affermazione ad oggi non corrisponde più al vero, dato che l’attuale amministrazione, da circa un anno da parere opposto. E’ evidente che questa puzza non crei problemi solo ai cittadini di Cerasolo…